I pagamenti emettono CO2?
Inutile girarci intorno, praticamente ogni attività umana è destinata a produrre CO2 e i pagamenti non fanno eccezione.
Il tema è stato oggetto di uno studio olandese da parte di De Nederlandsche Bank e SumUp, che hanno evidenziato come i diversi metodi di pagamento, in modo più o meno diretto, emettono effettivamente CO2. Ovviamente, l’inquinamento è minimo se confrontato con quello prodotto da altri settori. Tuttavia, crediamo che sia la somma a fare il totale, motivo per cui anche i piccoli interventi sono fondamentali per raggiungere gli obiettivi globali di sostenibilità ambientale.
Metodi di pagamento a confronto
I risultati dello studio sono i seguenti:
· Pagamenti in contanti. In Italia ci siamo molto affezionati, ma sono il metodo di pagamento più inquinante. Ogni transazione è pari a 4,6 grammi di CO2 equivalenti, principalmente derivanti dalla produzione e dal trasporto di banconote e monete. Inoltre, anche l’utilizzo degli ATM comporta una parte delle emissioni.
· Carte. In questo caso, ogni transazione comporta l’emissione di 3,78 grammi di CO2 equivalenti. A incidere è soprattutto l’utilizzo dei terminali di pagamento (POS), per materiali e consumi energetici. Ovviamente, anche la produzione delle carte in plastica gioca il suo ruolo.
Pagamenti digitali
E i pagamenti digitali? Le transazioni cashless, come quelle offerte da Cibuspay, sono al momento la soluzione più sostenibile disponibile sul mercato!
Ovviamente in questo caso vengono a mancare tutte le emissioni generate dalla produzione di contante e carte di plastica. Inoltre, anche i POS diventano superflui. Ad esempio, con Cibuspay tutto quello di cui c’è bisogno è un’app, sia per l’utente che per il ristoratore.
Quindi, con il semplice passaggio ad un metodo di pagamento innovativo per la propria pausa pranzo, è possibile dare un piccolo contributo alla causa della sostenibilità.
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